martedì, 14 maggio 2024

10 ottobre 2008

La filiera delle competenze

I progetti sviluppati dai diversi partners che hanno costituito la cordata “FILI” prevedono la produzione e sperimentazione, nel corso dell’azione 2, di una serie di dispositivi finalizzati all’identificazione, valutazione, formalizzazione, riconoscimento, sviluppo, certificazione delle competenze dei beneficiari dei singoli progetti.

Ognuna di queste attività ha come “oggetto” le competenze dei beneficiari, i quali, nei diversi progetti, appartengono a diversi target.

Tali attività, oltre ad essere concepite come un “insieme”, possono essere immaginate anche come un “flusso”, un “processo”, che consente di:
identificare le competenze che la persona possiede;
valutarle se è necessario misurarle rispetto a degli indicatori;
formalizzarle se è necessario esprimerle in un linguaggio non naturale ma secondo delle regole;
riconoscerle in termini di crediti formativi;
svilupparle se devono essere “accresciute”, utilizzando diverse modalità (compresa la formazione);
certificarle attraverso specifiche modalità di accertamento.



Per competenze intendiamo, un mix integrato di risorse di natura diversa (conoscenze, abilità, risorse personali, ecc.) che vengono dinamicamente combinati dal soggetto nell'esercizio di attività che consentono di conseguire un output significativo.

Per identificazione delle competenze intendiamo l’attività che consente di stabilire quali siano le competenze possedute dalle persone; le persone non sono sempre consapevoli delle competenze che hanno maturato nel corso della loro esperienza di vita e professionale e, di conseguenza, non sono sempre in grado di indicarle. Le competenze passibili di “identificazione” sono quelle maturate in contesti di apprendimento formale, non formale, informale.

Con valutazione delle competenze ci riferiamo all’attività che consente, dati degli indicatori di riferimento, di stabilire se, ed eventualmente, a quale livello di intensità le competenze siano possedute dalle persone. La valutazione può essere realizzata dalla stessa persona (autovalutazione) oppure da un altro soggetto e può riguardare le competenze acquisite in contesti formali, non formali, informali. La valutazione delle competenze presuppone, a differenza dell’identificazione delle competenze, l’esistenza di criteri di valutazione.

Con formalizzazione delle competenze ci riferiamo all’attività che consente di esprimere le competenze secondo una specifica sintassi. Le competenze formalizzabili sono quelle identificate e/o valutate; la sintassi che si utilizza è di tipo convenzionale (ad esempio: la competenza può essere espressa in termini di “essere in grado di” + un verbo di azione all’infinito + un complemento oggetto che indichi un output identificabile e riconoscibile, scambiabile, ecc) oppure corrisponde allo standard di riferimento eventualmente utilizzato nella valutazione (ad esempio: standard previsti nei repertori delle qualifiche regionali, standard ECDL, standard del Passaporto europeo delle lingue, ecc.).

Con riconoscimento delle competenze in termini di crediti formativi intendiamo riferirci all’attività che consente ad un soggetto di vedersi “scontate” un certo numero di ore/moduli componenti un percorso formativo nel caso in cui possegga una parte, più o meno rilevante, delle competenze che il percorso formativo si propone di formare. Il riconoscimento delle competenze in termini di crediti, in particolare delle competenze di tipo non formale e informale, è agevolato nel caso in cui le competenze del soggetto siano state formalizzate.

Con sviluppo delle competenze intendiamo riferirci all’attività intenzionalmente progettata e definita che consente ad un soggetto di accrescere le proprie competenze, attraverso acquisizione di nuove competenze, approfondimento o aggiornamento delle competenze possedute. Lo sviluppo delle competenze, in particolare di quelle di tipo tecnico-professionale, può avvenire attraverso diverse modalità: per affiancamento direttamente sul luogo di lavoro, attraverso formazione, ecc..

Con certificazione delle competenze intendiamo riferirci all’attività che consente, secondo quanto previsto dalla legislazione1, utilizzando specifiche modalità di accertamento e strumenti, di accertare che un soggetto possiede determinate competenze, le quali possono essere conformi ad uno standard di riferimento (se previsto quale riferimento nell’accertamento).

L’ipotesi di lavoro del progetto FILI è quella di ricostruire i dispositivi più significativi progettati e sperimentati collocabili sul flusso di attività “trattamento delle competenze”, di valutarli (attraverso un meccanismo che prevede autovalutazione ed eterovalutazione) al fine di accertarne la “qualità” rispetto ad un insieme di indicatori predefiniti.

Inoltre, poiché secondo i principi dell’iniziativa comunitaria Equal i dispositivi prodotti dovrebbero poter essere “trasferibili” in contesti diversi da quelli in cui sono stati progettati e sperimentati, con il progetto FILI ci si è prefissi di definire delle “Linee guida per il traferimento”, utili alla gestione di un processo finalizzato ad agevolare l’eventuale assunzione dei dispositivi da parte di reti diverse da quelle nelle quali sono stati progettati e sperimentati.
1 D.M. 174/2001; accordo CU 28/10/2004 sulle certificazioni finali e intermedie ed il riconoscimento dei crediti formativi; standard minimi nazionali per le competenze di base nell’ambito dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale CU 15/01/2004; standard minimi delle competenze di base, trasversali e tecnico professionali afferenti le figure professionali relative agli IFTS (CU 29/04/2004); DL 276/03 sul Libretto formativo e accordo in CU del 14/07/2005; accordo Stato Regioni del 5/10/2006 su standard formativi minimi relativi alle competenze tecnico professionali in attuazione dell’accordo quadro sancito in C.U. del 19/06/2003;

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